http://lanuovabq.it/mobile/articoli-detroit-in-bancarotta-quale-lezione-per-litalia-7918.htm
Per circa 40 anni a partire dagli anni '70 lo stato italiano, grazie al suo potere impositivo e regolamentativo, ha costruito una economia socialista, fondata sul debito di stato e sulla partecipazione dello stato in tutta l'economia reale di mercato. Così facendo ha creato una enorme distorsione di mercato, distruggendo la concorrenza e l'innovazione. Quando lo stato, il cui unico compito è di stabilizzare il libero mercato e garantire il rispetto dei diritti e doveri costituzionali, arriva a gestire direttamente oltre il 56% del prodotto nazionale lordo allora, lo stato ha tradito il suo mandato diventando statomafia. Infatti, come può un soggetto unico, una struttura organizzata, essere contemporaneamente arbitro e giocatore? Invece di impegnarsi a migliorare prodotti e servizi per conquistare il mercato, che scelga il migliore, un imprenditore (o lobby di interessi omogenei) ha maggiore risultato dalla connivenza con l'arbitro, che possa distorcere le regole e i prezzi a suo favore: se il maggiore compratore è lo stato, invece del libero mercato dei cittadini allora il prezzo lo fa lo stato e non il mercato. Soprattutto, quando lo stato è venditore in regime di monopolio, uccide il primo diritto costituzionale del libero mercato: il diritto di scegliere il compratore e per conseguenza distrugge il senso intimo del diritto di proprietà privata, che è il cardine costituente dello stato liberale.
Ora che lo statomafia è fallito, chi lavora per lo stato è un pazzo, che sa benissimo che non verrà pagato. Chi vuole donarsi lo faccia per internet e il libero mercato. Lo statomafia non ha altra via di uscita che dissolversi: non avrà mai modo di appianare i suoi debiti elevando la capacità impositiva forzosa, perché l'economia reale e dei capitali naturalmente sfuggirà a queste ingiuste condizioni di mercato. La strada obbligata è la creazione dei servizi di scambio e regolamentazione del libero mercato onlline su internet, dove tutti i servizi pubblici e la autotassazione e il dono saranno gestiti su internet dalla società privata che si fonda sul baratto e sul libero mercato. Punto primo, la creazione di valuta digitale, che rifletta il valore dell'economia di scambio sottostante. Bitcoin, Sardex, Piemex, TravelCoin sono la salvezza dall'imminente paralisi dello statomafia in fallimento. Le risorse dei privati, le capacità future del lavoro sono le garanzie di quelle valute. La responsabilità di accudire chi nel fallimento perderà tutto (pensionati e lavoratori per lo statomafia) sta tutta nella capacità del dono della società liberale, che deve organizzarsi per rimettere in efficienza la rete di scambio e rieducare i superstiti alla economia di mercato sul mercato online.
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